E’ stato un giorno solare il 31 ottobre 2017. Quello del ritorno a casa per tanti bosgnacchi costretti a fuggire dalla guerra. Nella cittadina di Foca sono stati consegnati i primi appartamenti costruiti con i fondi del Regional Housing Programme. Non è un ritorno semplice per i bosgnacchi. Come tanti muri squarciati ancora visibili, in Bosnia ed Erzegovina restano aperte molte ferite sociali provocate dalla guerra. Non bastano nuove stanze, bagni, cucine, per sentirsi a casa. Per questo l’Italia, al anco della comunità internazionale, ha contribuito con 5 milioni di euro al fondo di 584 milioni di euro dedicato alla risoluzione del problema dei profughi e degli sfollati nella ex- Jugoslavia, non solo per la costruzione di nuove palazzine ma anche per una vera ricostruzione delle comunità. Il contributo italiano ha come obiettivo primario la ricostituzione di una convivenza civile. Abitare una comunità multietnica e paci ca è il vero risultato atteso dalle famiglie bosgnacche e da tutti i partner internazionali che hanno sostenuto il Regional Housing Programme in Bosnia ed Erzegovina. E’ un futuro di riconciliazione possibile e oggi più vicino. Il 31 ottobre l’Ambasciatore d’Italia a Sarajevo SE Antonio Minasi ha consegnato le chiavi di casa a una coppia di sposi. Insieme a lui, tutti i rappresentanti istituzionali dei partner istituzionali, promotori del Programma. Anche se il percorso sarà lungo e non senza dif coltà, una prima pietra di certezza e di un possibile futuro di pace e lavoro è stata posata per le comunità bosgnacche e per la Bosnia ed Erzegovina. Segui tutti gli aggiornamenti sulle attività del Regional Housing Programme anche sul sito ufficiale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nei Balcani Occidentali aicstirana.org